
Il direttore generale di Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco
di Giacomo GiampieriProfessore Massimiliano Polacco, direttore generale Confcommercio Marche: quali sono le previsioni per la stagione turistico-balneare che, di fatto, è ormai entrata nel vivo? "Se il meteo sarà clemente, prevediamo un’estate potenzialmente da tutto esaurito. Tanto la Riviera del Conero, quanto le Marche rappresentano destinazioni ben riconoscibili, con la loro identità, molto apprezzate dai turisti che arrivano dal Nord Italia, ma stiamo riscontrando presenze e prenotazioni anche dalle regioni del Centro del Paese. Ovvero dall’Umbria, dalla Toscana e dal Lazio. L’auspicio è che possa crescere anche il flusso degli stranieri, che è arrivato fino al 14 per cento. L’immagine delle Marche, in generale, sta crescendo e viaggiando. Importante sarà anche il contributo dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, considerando il piano di promozione turistica in essere. Poi, con l’Atim, ci vedremo nei mesi successivi per fare sintesi e predisporre nuovi programmi".
E su Ancona, invece, qual è la situazione? "I grandi eventi rappresentano un elemento di attrattività e una leva per il turismo. Bisogna insistere su questa strategia. Poi credo che nel percorso strutturale di crescita serva coinvolgere e integrare, annualmente, la parte museale e culturale. Accanto a questi investimenti, aspettiamo con fiducia la restituzione di spazi fondamentali di aggregazione e socialità come la nuova piazza della Repubblica, una volta ultimati i lavori di ristrutturazione. Ma il capoluogo ritengo debba lavorare, in modo particolare, sulla congestione del traffico e sulla logistica".
In quale misura? "Rendendo più snello e veloce l’accesso o l’uscita alla città. E questo lo si fa alleggerendo l’afflusso di veicoli che quotidianamente muovono verso il centro. Le porto un caso specifico".
Quale? "Con lo studio di Confcommercio ‘Cities’ abbiamo analizzato alcuni fenomeni logistici e organizzativi contro le desertificazioni commerciali delle città, tra i quali diverse dinamiche che avvengono ad Ancona. Prendiamo a riferimento quanto accade a piazzale della Libertà, in entrata o uscita dalla Galleria del Risorgimento, negli orari di punta, quando si rischia di rimanere bloccati per interi minuti".
E allora, come fare? "Dobbiamo tenere presente che Ancona è circondata, per i tre quarti, dal mare, quindi le soluzioni vanno pensate bene. Noi ad esempio riteniamo importante ragionare su forme di mobilità differenti, come una monorotaia veloce che funziona benissimo a Bologna. La stessa, inoltre, potrebbe essere riproposta per collegare meglio la fascia collinare e il centro dorico. Tempi d’istallazione e, per certi versi anche i costi rispetto ad altre opere, sarebbero abbattuti e questo consentirebbe a chi si sposta per lavoro, per commissioni o per fare shopping di muoversi molto più rapidamente. Non solo".
Dica pure. "Verrebbe anche ridotto sensibilmente l’utilizzo dell’auto privata. Perché, giocoforza, verrebbe saziata anche la cronica fame di parcheggi che ha la città e per la quale c’è una continua richiesta da parte degli anconetani. Poi è chiaro: nella zona a sud, un parcheggio servirà eccome".
Dove intende? "Quando la piazza dinanzi al Teatro delle Muse sarà pronta e riqualificata, torno a ripetere che è indispensabile realizzare dei posti auto e questo lo si potrebbe fare all’interno dell’area portuale. Per il resto è importante privilegiare altre forme di mobilità, per consentire alle attività del centro storico di ripartire ed essere raggiunte più facilmente. Così Ancona avrebbe una forte ‘vivibilità’, per una realtà che vive di eventi, cultura, ma anche e soprattutto di commercio".