Tutti gli aggiornamenti sulla guerra tra Israele e Iran 717357

Stefano Pioli alla Fiorentina: ecco cosa cambia (e il ruolo del figlio Gianmarco) m1g6q

dikszim
rhgz
di Matteo Magrini

Dal modulo allo staff: le novità che porterà il nuovo allenatore. E l’ipotesi di un club manager

Ha dovuto vincere uno scudetto, conquistare un secondo posto e riportare il Milan fino a una semifinale di Champions League per smentire tanti (non tutti) di quelli che per anni lo hanno considerato un allenatore vecchio stampo. Quasi antico. Come se tutto quello che aveva mostrato in precedenza non fosse esistito. Perché in realtà, Stefano Pioli, è sempre stato al o con i tempi.

Attento ad ogni minima evoluzione e capace, al contrario di tanti colleghi della sua generazione, di restare costantemente aggiornato. Basta ripensare alla sua prima stagione alla Lazio, quando mostrando un calcio spesso spettacolare arrivò fino al terzo posto. Oppure, tanto per restare in casa viola, ad alcune sue invenzioni.

L'intuizione sulla fascia 2n1d5s

In tanti se lo son dimenticato infatti, ma il mister in pectore della Fiorentina fu tra i primi (assieme a Paulo Sousa e Spalletti) a spostare il terzino «dentro al campo». A Firenze aveva Biraghi, in rossonero trovò Theo Hernandez e ne fece una spada laser che con i suoi tagli squartava le difese avversarie.

 Chissà. Magari lo si è sempre descritto in un certo modo perché tra le sue qualità aveva e ha anche quella sensibilità umana che lo ha reso in grado di gestire situazioni terribili e/o spogliatoi complicatissimi.

Com'è  cambiato negli anni 4s6r6a

E così spesso, più che sulle idee o le proposte di gioco, ci si concentrava sulla sua gestione delle persone. Certo, sarebbe sbagliato pensare che lo Stefano Pioli che tra qualche settimana prenderà possesso del Viola Park sia lo stesso che se ne andò (con dimissioni) nell’aprile del 2019.

È cambiato lui, è ulteriormente cambiata la sua proposta di calcio, ed è cambiato lo staff che lo accompagnerà. Andiamo per gradi, comunque. Il mister, proprio grazie ai successi ottenuti al Milan, oggi ha uno status completamente diverso.

Diciamo che lo si può mettere immediatamente alle spalle dei super top alla Antonio Conte, giusto per stare in Italia. Non a caso avevano pensato a lui club come Roma, Juventus e Atalanta oltre che, storia recentissima, la Nazionale. Per questo il fatto che la Fiorentina abbia puntato su di lui ha rassicurato almeno in parte l’ambiente.

Cosa succede sul piano tattico 5g2f2x

Perché, riflessione diffusa, «se ha accettato vuol dire che gli hanno dato delle garanzie». Resta un allenatore «aziendalista» insomma, ma non uno che si accontenta.

Sul piano tattico poi, Pioli resta capace di variare senza legarsi mani e piedi a uno schema (ha difeso sia a tre che a quattro) ma ora le sue squadre sono in linea con la filosofia più in voga in Europa: difesa uomo su uomo, aggressione alta, pressione in avanti e recupero più veloce possibile del pallone. Tutto il contrario, per intendersi, da quanto fatto quest’anno dai viola.

Lo staff 2j254n

Capitolo staff. Il suo vice di allora (Giacomo Murelli) non è più al suo fianco, sostituito dai tempi del Milan da Luciano Vulcano. Sempre dall’esperienza in rossonero si è portato in Arabia Jesse Fioranelli, così come suo figlio Gianmarco (33 anni) è un video analyst tra i più apprezzati e capace di stupire tutti al corso di Coverciano.

A proposito di staff. Si è molto parlato della figura del club manager (come fu Guerini in viola, o come oggi Oriali al Napoli) ma in realtà Pioli non avrebbe chiesto o preteso una figura di questo tipo. Storia chiusa, quindi? Forse no, nel senso che non è da escludere un inserimento di questo tipo alla luce delle difficoltà emerse in questa stagione, ma non è stato certo quello uno dei temi principali affrontati nei già quasi quotidiani confronti con la sua prossima dirigenza. Colloqui fitti dai quali è emersa la grande carica del mister e, filtra dagli Usa, la grande soddisfazione di Rocco Commisso.

14 giugno 2025 ( modifica il 14 giugno 2025 | 14:55)